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Palermo Street Food Fest

Palermo Street Food Fest a Palermo

Il Cibo di strada di tutto il mondo protagonista a Palermo con lo Street Food Fest. La rassegna internazionale del cibo di strada, animerà il capoluogo siciliano dal 20 al 23 aprile 2017, con street fooder provenienti da tutto il mondo.
La città, già capitale europea dello street food, ospiterà il Festival Internazionale del cibo di strada, un villaggio gastronomico in cui assaporare le migliori specialità di street food provenienti da tutto il mondo, preparate davanti al pubblico dai più grandi chef locali e internazionali. Cooking show, laboratori per grandi e piccini, dibattiti, visite guidate e tanto altro accompagneranno il viaggio alla scoperta del cibo da strada. Il percorso sarà animato da concerti di grandi nomi della musica italiana ed esibizioni di artisti emergenti, accompagnati da momenti teatrali e spettacoli con artisti di strada.In programma un percorso di degustazioni in cui si rivivranno le tradizioni gastronomiche da tutto il mondo, ma anche musica, convegni e proposte di lettura sul protagonista indiscusso della quattro giorni: il cibo di strada.

Ultima modifica: 2017-03-31 12:35


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Festa dell’Arancia al Parco Museo Jalari

Festa dell'Arancia al Parco Museo Jalari a Barcellona Pozzo di Gotto

Festa dell’Arancia al ParcoMuseo Jalari – Barcellona Pozzo di Gotto, 17 aprile 2017. La Festa dell’Arancia nel periodo natalizio al ParcoMuseo Jalari, periodo in cui la Sicilia è una terra inebriante di odori. Il profumo dei fiori d’arancio si diffonde nell’aria e ne diviene l’essenza. Dicembre è un mese “fiorito” che pare essere un quadro: il magnifico contrasto tra il verde scuro dei rami e il bianco dei fiori, è un’esplosione di colore e profumo.

LA FESTA DELL’ARANCIA, nasce per rievocare l’antico mestiere dello “Spiritaru” e per valorizzare questo importante prodotto del Ns territorio. L’Arancia siciliana, rinomata in tutto il mondo, si erge sopra le altre per le sue caratteristiche. Il sole, il clima della Sicilia, la rendono unica, succosa, buona e ricca di proprietà organolettiche preziose per la salute.

L’estrazione degli oli essenziali dagli agrumi è stato per molto tempo una delle principali attività economiche di Barcellona Pozzo di Gotto. Lavoro di grande meticolosità e di pazienza, che per l’occasione verrà riproposto dal vivo, attraverso i vari passaggi del processo produttivo: “spaccatura”, “cavatura”, bagno in calce viva e acqua, estrazione dell’olio essenziale.

Il programma della Festa propone, oltre alla trazionale degustazione di dolci a base di arancia, spettacoli musicali e l’animazione della bottega dello “Spiritaru”.

Associazione Culturale Etnografica Ambientale Jalari

Sede: 98051 Barcellona P. G. (ME) – Via T.C.P. Arcodaci, 42 * Segreteria: Fraz. Maloto c/da Jalari

Tel e Fax: 090.9746245 – e- mail: info@parcojalari.com

Ultima modifica: 2017-04-05 08:46
Fonte / Autore: Parco Jalari


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Fiera Storica a Sant’Agata di Militello

Fiera Storica a Sant'Agata di Militello a Sant'Agata di Militello

La “Fiera Storica” di Sant’ Agata di Militello (ME) è la manifestazione più antica ed importante per la comunità santagatese, per tutto l’hinterland, per tutto il territorio regionale ed ha anche una grande importanza a livello nazionale. Sfilate di carrozze, calessi, carretti, strascini e cavalli. Si svolge ad aprile e novembre di ogni anno, nei giorni 14 e 15, presso il lungomare di S. Agata Militello, costituendo il primo e l’ultimo raduno dell’ anno per mercanti e compratori.

La Fiera risale al medioevo, il diritto a svolgerla, venne concesso infatti il 28 luglio del 1700, al principe del tempo, Don Gaetano Gallego Ventimiglia. Costituiva allora, una delle più favorevoli occasioni di mercato per l’economia prevalentemente pastorale e agricola dei paesi nebroidei, i cui abitanti confluivano sulla marina di Sant’Agata per la vendita dei capi di bestiame (buoi, cavalli, asini, capre etc.) e l’acquisto di prodotti artigianali e di consumo (tessuti a metraggio per confezionare vestiti, cappotti o lenzuola per completare il corredo della figlia da maritare, utensili per la campagna, canestri di verghe, fusi e conocchie per filare lana, lino. 

Scopo principale della manifestazione, che si svolge nel rispetto della tradizione, è far rivivere e valorizzare antiche tradizioni locali, usi e costumi, promuovendo la conoscenza dei prodotti del territorio e la conservazione di antichi mestieri ormai in estinzione. Per il settore zootecnico sono presenti allevamenti di ovini, bovini, suini, equini, etc.. Tra i prodotti locali la produzione di agrumi, di olio e di prodotti enogastronomici dei Nebrodi, tra quelli artigianali il ricamo e i manufatti in ferro battuto. Saranno altresì presenti articoli di ogni genere lungo la vasta area espositiva del litorale santagatese.

Per maggiori informazioni: http://www.comune.santagatadimilitello.me.it

Ultima modifica: 2017-04-09 21:43


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Pasqua in Fiore a Castellammare del Golfo

Pasqua in Fiore a Castellammare del Golfo a Castellammare del Golfo

Pasqua in Fiore dal 13 al 16 aprile 2017. Castellammare del Golfo (TP) si veste in Festa per Pasqua. Dopo il grandissimo successo dei mercatini di Natale e della Festa della Cioccolata che ha portato nella zona del centro storico migliaia di persone, adesso l’associazione “Commercianti 4 Canti” di Castellammare del Golfo alza il tiro, puntando ad una manifestazione che si preannuncia già un successo vista l’ampia partecipazione delle aziende locali.

Negli stand ci saranno artigiani, pasticceri, laboratori, fiori e tanti colori classici della primavera. Una manifestazione incentrata sulla cultura, sulla tradizione siciliana e sul divertimento. Il tutto in un contesto, quello di Castellammare del Golfo, che di certo lascerà il segno nel cuore delle persone che avranno la fortuna di partecipare.

Ultima modifica: 2017-03-22 09:55
Fonte / Autore: Alessandro P


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Sagra del Taganu ad Aragona

Sagra del Taganu ad Aragona a Aragona

Sagra du Taganu ad Aragona (AG). Tipica festa popolare legata alla ricorrenza pasquale per il suo significato religioso e per il particolare periodo in cui si colloca, che trova nei cibi caratteristi dell’agricoltura locale i suoi simboli celebrativi. ”U taganu” è un piatto a base di pasta, tuma e carne, il cui nome deriva dal tegame in cui veniva cucinato.

Durante la manifestazione saranno a disposizione dei visitatori numerosi stand per la degustazione del taganu e di altri prodotti tipici locali. Previsti giochi, animazione e spettacoli.

Il Taganu è una specialità culinaria caratteristica di Aragona il cui nome deriva dal particolare tegame di terracotta in cui viene preparato e messo a forno. Non si conoscono le sue origini, ma verosimilmente ha avuto una derivazione contadina assumendo con il passare degli anni, un significato celebrativo della ricorrenza pasquale. E’ diventato a poco a poco una componente essenziale delle tradizioni del paese per cui ogni famiglia aragonese non può farne a meno. Il Taganu viene preparato il pomeriggio del Sabato Santo e consumato il Lunedì dell’Angelo in mezzo ai prati dove è tradizione trascorrere la giornata. I suoi ingredienti a base di uova, tuma, carne tritata e pasta, gli danno un delizioso profumo ed un inimitabile sapore.

Per maggiori informazioni: 

Ultima modifica: 2017-04-09 12:04


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Premio Nazionale Giovan Battista Hodierna a Roccapalumba

Premio Nazionale Giovan Battista Hodierna a Roccapalumba a Roccapalumba

A Roccapalumba, in provincia di Palermo, chiamato “Paese delle stelle” poichè dotato di due osservatori astronomici, un eliografo, un elioplanetografo e un planetario, si svolge annualmente il Premio Nazionale “Giovan Battista Hodierna” per le Scienze astronomiche, rivolto ai giovani che si dedicano alla ricerca nel campo dell’astronomia o in ambiti scientifici. La manifestazione, che si terrà in data 11 e 12 aprile 2017, prevede oltre alla conferenza, attività astronomiche, di osservazione e divulgazione, usufruendo delle strutture astronomiche locali (Osservatorio, elioscopio, elioplanetografo e planetario).

L’intitolazione del Premio è finalizzata a dare lustro a Giovan Battista Hodierna, nato a Ragusa il 13 aprile 1597 egli è stato infatti astronomo, presbitero, architetto, filosofo e alchimista. Allievo e studioso della scuola galileiana, Hodierna fu tra i più importanti astronomi dell’epoca, e compì, inoltre, studi di botanica, matematica e di ottica. In contatto con diversi scienziati dell’epoca, ebbe strette relazioni con l’astronomo Christiaan Huygens. Divenne noto in Italia e in Europa per le osservazioni astronomiche e per le effemeridi dei pianeti medici che gli furono richieste dal granduca di Toscana. Molte delle sue scoperte di astronomia furono raccolte in De Admirandis Coeli Characteribus (Palermo, 1654) prima catalogazione sistematica degli oggetti celesti non stellari. Inoltre la scoperta dell’ammasso M47 erroneamente attribuita a Charles Messier è stata invece merito proprio di Giovan Battista Hodierna nel 1654. Nello stesso anno pubblicò gli Opuscoli, su questioni di astronomia, molte delle sue scoperte, in ogni caso, sono rimaste sconosciute sino al XX secolo probabilmente perché queste erano in anticipo rispetto ai tempi e perché la Sicilia era eccessivamente lontana ed isolata rispetto al resto d’Europa. Nel corso della sua vita lavorò anche alla progettazione e realizzazione della città di Palma di Montechiaro, fondata nel 1637, e dove morì il 6 agosto 1660. Nel 1990 l’asteroide numero 21047 è stato chiamato Hodierna.

Ultima modifica: 2017-03-28 16:59
Fonte / Autore: Comune di Roccapalumba


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Sagra dell’Agnello Pasquale a Favara

Sagra dell'Agnello Pasquale a Favara a Favara
XXI Edizione Sagra dell’Agnello Pasquale“, dal 10 al 16 aprile 2017, la manifestazione, che si svolge annualmente durante il periodo pasquale, è dedicata al dolce tipico di pasta di mandola farcito di pistacchio, a forma di Agnello. All’interno delle sale del Castello Chiaramonte, i visitatori potranno gustare il tipico dolce della città di Favara ed i dolci tipici di mandorla e pistacchio preparati dalle pasticcerie locali.

La manifestazione organizzata dal Comune di Favara , mette in vetrina il tipico dolce di pasta di mandorla farcito con pistacchio, che proprio nel periodo pasquale prende la forma di Agnello. L’ Agnello pasquale è stato inserito nel “paniere M.I.D.A” che raccoglie i migliori prodotti della nostra terra e tutti i preparati”. E’ una Sagra che cresce e che attira ogni anno visitatori, turisti ed operatori dell’informazione e che mette in vetrina oltre al dolce tipico anche i beni monumentali della città. Il prodotto di pasta reale, famoso per l’Agnello viene prodotto in tutti i mesi dell’anno con forme diverse ma con lo stesso sapore.

La Sagra vuole rendere i meriti alla pasticceria locale ma anche ai panificatori. Favara è ormai una meta per i pani e per i dolci. Favara con l’Agnello Pasquale valorizza la propria identità di città laboriosa e proietta all’esterno la vera immagine di una città attiva, con una economia vivace, con risorse culturali, con beni recuperati ed inseriti nel circuito turistico. La prima edizione della sagra è stata celebrata nel 1997 all’interno del Collegio di Maria la Pro Loco “Castello”.

La manifestazione prevede diverse manifestazioni di largo interesse, oltre al tradizionale aspetto degustativo del prodotto tipico, riguarderà il comparto agroalimentare legato al territorio, e inoltre mostre e esibizioni folcloristiche, e degustazione prodotti tipici a cura delle imprese agroalimentari locali.

Edizione 2017

Ricco il programma, tra eventi legati all’arte pasticcera, all’enogastronomia del territorio, a mostre, convegni, momenti di spettacolo e soprattutto degustazioni. Favara, denominata dal 2003 “Città dell’Agnello Pasquale”, esporta in tutto il mondo il dolce “nato” da un ricettario di una famiglia borghese di fine Ottocento e poi preparato con cura dalle mani delle suore del Collegio di Maria. Adesso l’Agnello Pasquale viene preparato con maestrìa dai numerosi e qualificati laboratori di pasticceria presenti nel territorio, abili a lavorare la pasta reale, il pistacchio e la decorazione finale. La XXI edizione della Sagra sarà inaugurata con il convegno “La filiera produttiva dell’Agnello Pasquale: dai prodotti agricoli di qualità alle produzioni pasticcere d’eccellenza”, in programma alle ore 17.00 nella Sala del Collare del Castello Chiaramonte. In contemporanea saranno aperte “Le Vie dell’Agnello Pasquale”, con un itinerario del gusto tra le strade della città e che coinvolgerà le pasticcerie che aderiscono alla manifestazione. All’interno delle suggestive sale del Castello Chiaramonte, per tutto il periodo della manifestazione, sarà possibile visitare la “Mostra storica e fotografica dell’Agnello Pasquale” a cura di Danilo Sguali, con esposizione dei prodotti dolciari, foto, filmati e percorsi sensoriali del gusto. Sono previste ulteriori attività, quali il percorso sensoriale rivolta alle istituzioni scolastiche dal tema “L’Agnello Pasquale: prodotto da conoscere e da gustare”, “MandorLAB” laboratorio creativo per bambini di 5+ anni e “Showcooking dell’Agnello Pasquale” presso il Museo della mandorla, laboratorio didattico “Fai l’agnello e portalo a casa” a cura di Gosicily e “Showcooking dell’Agnello Pasquale” presso Farm Cultural Park, laboratorio didattico “Cosi Dunci” in Piazza Cavour ed il concerto di musica da camera del duo Paone e Calabrese presso il Castello Chiaramonte. Tra le attività collaterali da segnalare la mostra “No Name”, a Palazzo Cafisi, la mostra fotografica “Arcani Silenzi” di Divitini e la mostra di pittura sacra di Musumeci, nelle sale del Castello Chiaramonte. La Sagra dell’Agnello Pasquale mira anche ad esaltare tutto il territorio, i beni monumentali, il centro storico, attraverso percorsi turistici guidati a cura dell’Associazione Pro Loco “Castello”, nonché a promuovere e sviluppare la filiera dell’eccellenza agroalimentare favarese con il prezioso contributo di Confcommercio delegazione di Favara, IPSSEOA “G. Ambrosini”, UIA e Slow Food. Il 15 aprile, sempre nella storica e centrale piazza, ci sarà un raduno di moto ed auto d’epoca, a cura dell’Associazione C.A.M.E. dei Templi. Il gran finale la Domenica di Pasqua alle 18.30 con la degustazione dei dolci della mostra, che saranno offerti a visitatori e turisti che ormai da anni hanno scelto le attività ristorative di Favara per trascorrere la Santa Pasqua.

Info e programma:

Ultima modifica: 2017-03-23 20:17


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Settimana Santa e Pasqua a Ispica

Settimana Santa e Pasqua a Ispica a Ispica

La Pasqua è la principale tra le feste religiose di Ispica (RG). Durante la Settimana Santa fede, tradizione e folclore si fondono regalando spettacoli di grande interesse e bellezza. Processioni, sacre rappresentazioni e funzioni relegiose sono animate e gestite dalle due storiche arciconfraternite della SS. Annunziata (i nunziatari) e di Santa Maria Maggiore (i cavari) e delle rispettive associazioni dei devoti portatori.

I giorni più attesi e importanti sono il giovedì e il venerdì dedicati alla venerazione dei simulacri del Cristo flagellato alla Colonna e del Cristo con la Croce sulle spalle.

U venniri ra’ Santa Cascia
Le celebrazioni hanno inizio l’ultimo Venerdì di Quaresima, U venniri ra’ Santa Cascia, con la processione dell’Urna reliquiaria (detta Santa Cascia) e con la rievocazione drammatizzata della Passione e Morte di Cristo. Dopo aver accompagnato la Santa Cascia (contenente reliquie di diversi santi e la Santa Spina, un frammento della corona intrecciata dai romani e messa sul capo di Cristo) in Basilica, ha inizio la Via Crucis vivente. I devoti vivono momenti di vera fede dove si ripercorrono gli ultimi istanti della Passione di Gesù. Inutile dire che la Via Crucis Vivente richiama ogni anno migliaia di fedeli o semplici visitatori da tutte le province per la particolarità e suggestività della stessa.

Giovedì Santo – Il Cristo alla Colonna
La Settimana Santa ispicese
entra nel vivo il Giovedì Santo. Nella notte del Giovedì Santo una lunga Via Crucis vivente parte dalla chiesa rupestre di Santa Maria della Cava (nella Cava d’Ispica) e arriva alla basilica di Santa Maria Maggiore. Nella piazza davanti la chiesa si mettono in scena la Crocifissione e la deposizione del Cristo.
Intanto, tutti attendono la tradizionale apertura delle porte. Alle 4:00 in punto il parroco batte per tre volte sulla porta della basilica che si aprirà lasciando entrare i devoti che di corsa arrivano all’altare del Cristo alla Colonna (‘u Patri a Culonna). La liturgia iniziata nella notte continua per tutto il giorno. Alle 11:00 del mattino il parroco sale sull’altare del Cristo flagellato alla Colonna, bussa per tre volte e fa scivolare giù le porte che lo nascondono. I fedeli urlano e si commuovono. In pochi minuti si ripete il rito della scinnuta, la statua è finalmente tra i devoti che potranno portarla in processione.
Nel pomeriggio inizia la lunga processione che farà incontrare l’Addolorata e u Patri a Culonna: ‘U ‘ncuontru, il rito in cui la Madre Addolorata si inchina per tre volte davanti al Figlio. Sono momenti vissuti in silenzio e con grande commozione. Intorno alla mezzanotte, i devoti si dirigono verso la chiesa di Santa Maria Maggiore dove riporranno la statua e daranno l’ultimo saluto al Cristo alla Colonna.

Venerdì Santo – Il Cristo alla Croce
Il Venerdì Santo è il giorno dei Nunziatari e del loro Cristo alla Croce. Parte delle celebrazioni riprendono quelle che caratterizzano il Giovedì Santo: di buon mattino i fedeli si ritrovano in chiesa, intorno alle 11:00 dopo i tre colpi del prete si ripete la caduta delle porte. Nonostante il frastuono i tre colpi risuonano e anticipano l’urlo liberatorio: eppicciuotti, cruci, cruci, cruci!
U Patri a Cruci è pronto a tornare tra la gente. La processione che parte dalla basilica della SS. Annunziata è preceduta da due soldati romani a cavallo, durante il giro per le vie di Ispica incontrerà l’Addolorata portata a spalla da Cavari. Lentamente il corteo si dirige verso la chiesa mentre la banda suona marce funebri. Solo quando sarà buio i devoti riporranno il Cristo alla Croce nel suo altare, non prima però di aver compiuto dei giri tra le navate della basilica.

Domenica di Pasqua
La domenica di Pasqua si celebra la Festa del Resuscitato, il Cristo Risorto della Basilica della Santissima Annunziata. Ispica vive così l’ultimo giorno di festa della lunga Settimana Santa. La processione di Pasqua farà incontrare le statue del Gesù Risorto e della Madonna. Le statue si muovono in aria come in un festoso ballo sottolineato dai fuochi d’artificio, dal suono delle campane e dalle urla della gente. ‘U ‘ncuontru, l’incontro, si conclude con spettacolare corsa verso la chiesa.

Il Cristo alla Croce, per gli ispicesi ‘u Patri a Cruci, è un’opera in cartapesta di fattura artigianale databile alla prima metà del Settecento. Il gruppo di statue rappresenta Cristo che sale al Calvario con la croce sulle spalle mentre due giudei lo colpiscono. L’opera è la più venerata della chiesa della SS. Annunziata e viene portata in processione il Venerdì Santo; il corteo aperto da due soldati romani a cavallo attraversa lentamente il paese e incontra il simulacro dell’Addolorata prima di rientrare in chiesa.

Il Cristo alla Colonna, posto nella cappella sinistra del transetto della Chiesa di Santa Maria Maggiore, è il simulacro più venerato di Ispica (prima del terremoto del 1693 si trovava nella Chiesa di S. Maria o del Crocifisso nella Cava). Il gruppo è composto dal Cristo flagellato legato alla colonna, curvato ad angolo retto in avanti, coperto solo dal perizoma. Il corpo scuro è coperto di ferite e di sangue. Il volto, dagli occhi terribilmente aperti, presenta accentuati caratteri realistici. Molti sono stati, nel corso dei secoli, i restauri e difficile risulta stabilire la datazione: il busto e la testa potrebbero essere stati collocati in età tardomedievale.

Il popolo ispicese, che si divide ancora oggi nelle diverse fazioni dei Cavari e dei Nunziatari, durante la Settimana Santa sente pienamente di ripetere gesti e usanze dei secoli passati, grazie alla fede e all’ardore religioso degli avi, tramandati da padre in figlio.

Ultima modifica: 2017-03-31 13:57


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Pasqua a San Fratello Festa dei Giudei

Pasqua a San Fratello Festa dei Giudei a San Fratello
Pasqua a San Fratello (ME), la Festa dei Giudei del Venerdì Santo. La festa popolare religiosa risale forse ai tempi medievali, quando venivano rappresentati quei misteri che sono passati successivamente dalle chiese alle piazze. Quella della Pasqua è sicuramente la settimana più ricca di manifestazioni che cominciano con il momento più drammatico della passione del Cristo e si concludono con l’esplosione della gioia della Resurrezione.

Gesù entra a Gerusalemme la Domenica delle Palme. A San Fratello, dove le tradizioni sono ancora rispettate, si sente un forte impeto ed una massiccia partecipazione che vede coinvolti tutti gli abitanti. Non c’è interruzione di sorta perché anche nelle giornate del Lunedì e Martedì Santo ognuno si prepara per essere di grande aiuto alla realizzazione scenografica. All’alba del Mercoledì Santo inizia la Festa dei Giudei e vengono preparati i sepolcri in tutte le chiese parrocchiali. Anche le donne con religioso silenzio e luttuoso dolore cingono con manto nero il capo della Madonna della Pietà, espongono la Santa Croce, portano in segno votivo i piatti dove germogliano grano, lenticchie e ceci cresciuti per qualche settimana al buio. Una tradizione quella del Mercoledì vuole che ogni fidanzata mandi a casa del suo sposo un agnello di pasta di mandorle; qualche giorno dopo questi lo restituisce per mangiarlo insieme, al pranzo di Pasqua.

Ma quella che maggiormente attira interesse è la Festa dei Giudei che si svolge nei giorni di Mercoledì, Giovedì e Venerdì Santo, unica in tutta la Sicilia. Di origini medievali, la rappresentazione è estremamente suggestiva e ricorda i Giudei che percossero e condussero Cristo al Calvario. Il Giudeo di San Fratello non è semplicemente un personaggio folkloristico, come molti pensano, non è colui che con il suono della sua tromba dà un aspetto del tutto insolito alle celebrazioni. Egli piuttosto rappresenta il crocifissore, il flagellatore e il soldato che affondò la sua lancia nel costato di Gesù e quindi bisogna vedere in tale personaggio il volto dell’uomo con l’estro che coprendosi, interpreta un personaggio animato da una carica emotiva folle e ad un tempo grottesca.

Un gran numero di persone conservano accuratamente e gelosamente il costume che, secondo la tradizione, da secoli è formato da una giubba e da calzoni di mussola rossa e da strisce di stoffa d’altro colore, solitamente gialle o bianche. La testa coperta da maschera sbirrijan (lingua gallo-italica), un cappuccio che si slancia con un lungo cordoncino sino ad assottigliarsi come coda. Ricorda la Confraternita dei Flagellanti o dei Fratelli della Misericordia. Altri elementi rendono l’aspetto piuttosto singolare: pelle lucida con lingua, sopracciglia lunghe e arcuate, scarpe di cuoio grezzo e di stoffa- schierpi d’piau (in lingua locale). Catene a maglie larghe nella mano sinistra, d’scplina, (in vernacolo locale), trombe militari con vari ornamenti finemente intarsiati e ricamati specialmente nella giubba che ricordano le antiche tradizioni della cultura araba. I Giudei vestono quindi panni appariscenti, un singolare elmetto, con qualche pennacchio o croce, e così vestiti gli uomini sanfratellani percorrono le strade del paese.

Domenica delle Palme “La Passione vivente”; processione con il Mistero della pietà

Da Mercoledì Santo a Venerdì Santo Festa dei Giudei: drammatizzazione della Passione derivata da un antico rito

Giovedì Santo “Coena domini” in forma teatrale

Venerdì Santo Processione del SS. Crocifisso e dei Misteri della Passione

Domenica di Pasqua Incontro tra Gesù risorto e la Madonna

Ultima modifica: 2016-10-28 12:17


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Settimana Santa a Tusa

Settimana Santa a Tusa a Tusa

Riti della Settimanana Santa a Tusa (ME). “Via Crucis vivente”, che vive il momento più suggestivo presso il Calvario, originale struttura a forma di cuore, adagiata sulla collinetta della “Vignuzza”.

La Domenica delle Palme si svolge la Via Crucis Vivente, il momento più suggestivo presso il Calvario, originale struttura a forma di cuore, adagiata sulla collinetta della “Vignuzza” che riproduce il Monte Calvario e le tre croci. Fu nel ‘600 sede di fastose drammatizzazioni della Passione di Cristo.

Il Venerdì Santo vengono portati in processione simulacri raffiguranti i vari momenti della Passione di Cristo e durante la notte, secondo un’antica tradizione popolare, si eseguono le lamentazioni dialettali al Santo Sepolcro. Il Sabato Santo, prima della veglia pasquale, non venendo suonate le campane, si ode per le vie del paese il suono dellatruoccola– rudimentale strumento costituito da un pezzo di legno alle cui estremità sono poste due maniglie che muovendosi sbattono fra loro producendo un suono molto caratteristico.

Per maggiori informazioni: www.comunetusa.gov.it

Ultima modifica: 2016-10-28 11:47


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